Sono tanti, davvero tanti. Mentre servo meccanicamente la colazione tento di guardarli uno ad uno, chi vuole il tè, chi il succo di frutta, chi solo il latte con tanto zucchero. Alcuni mi ringraziano, altri non mi rivolgono nemmeno un sorriso. Cerco di immaginare il loro stato d’animo e capisco di partire subito dal presupposto sbagliato. Non c’è nessun “loro”, ma tanti “lui” e tante “lei”, ci sono 200 persone distinte che vivono l’esperienza comune di essere richiedenti asilo a Bologna, ospitati presso l’ex CIE che ora ha aperto i suoi cancelli ed è diventato un centro di prima accoglienza. Continua a leggere
luglio