Pubblichiamo il servizio realizzato da LA7 sul Centro Mattei, l’hub regionale di Bologna aperto a luglio 2014 per far fronte all’accoglienza dei richiedenti asilo trasferiti in Emilia-Romagna nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.
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Pubblichiamo il servizio realizzato da LA7 sul Centro Mattei, l’hub regionale di Bologna aperto a luglio 2014 per far fronte all’accoglienza dei richiedenti asilo trasferiti in Emilia-Romagna nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.
Escapes, laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate, è un gruppo di ricerca istituito presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli studi di Milano. Il laboratorio si interroga sul confine molto labile tra migrazioni forzate e volontarie e organizza plenarie con ospiti internazionali come “Da Mare Nostrum a Triton: protezione, controllo e sistemi di accoglienza”, la conferenza che si terrà giovedì 11 e venerdì 12 giugno a Milano. Relatori quali Vicki Squire ed Edouard Conte si affiancheranno a una tavola rotonda sulla frontiera mediterranea. Nove panel si alterneranno in tre diverse sessioni parallele e Lai-momo soc. coop. parteciperà con l’intervento di Mirta Soverini e Michela Bignami dal titolo “Case-study. L’applicazione del Regolamento Dublino III in favore del ricongiungimento famigliare di richiedenti protezione internazionale giunti in Italia all’interno della c.d. Emergenza Sbarchi 2014-2015″.
La partecipazione alla conferenza è libera e gratuita ma è necessario iscriversi entro l’8 giugno. Qui il programma completo.
Una giornata indimenticabile, una soddisfazione immensa, la gioia negli occhi di Ismael e Alieu, i due vincitori del premio Immicreando 2015, concorso di scrittura per migranti organizzato dall’Arcidiocesi di Milano – Pastorale dei Migranti e dalla Fondazione ISMU, alla sua 13° edizione. Quest’anno il tema era “Nutrire la vita: racconti di ospitalità, festa, cibi e condivisione” e i due ragazzi ospiti di Villa Angeli hanno scritto un tema sull’ospitalità comparando le pratiche di accoglienza in Costa d’Avorio, Gambia (i loro rispettivi paesi di provenienza) e Italia. Nonostante le evidenti difficoltà linguistiche sono riusciti ad aggiudicarsi il primo premio della sezione gruppi e l’applauso del pubblico presente. Continua a leggere
Chi non lavora nel settore professionale dell’accoglienza dei richiedenti asilo probabilmente non ha mai sentito parlare dei “dublinanti”. Non si tratta della traduzione italiana dei “dubliners” di Joyce, è un gergalismo che indica un tipo particolare di richiedenti asilo: sono coloro per i quali viene definito che l’Italia (nel nostro caso), è il Paese competente a trattare la loro domanda di asilo, in virtù di un transito (certificato dalle impronte digitali) o per il possesso di un visto d’ingresso italiano. La scorsa settimana a Roma, l’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) ha tenuto un convegno proprio per discutere del sistema Dublino a un anno dall’entrata in vigore del Regolamento Dublino III. Riassumiamo qui gli interventi dei relatori che forniscono un quadro sul rapporto tra l’Italia e il sistema Dublino. Continua a leggere
E’ vero, gli esempi di malagestione e di malaffare sono inconfutabili. Riccardo Iacona e la giornalista Giulia Bosetti domenica sera su Rai Tre ce li hanno messi davanti con la consueta professionalità.
Però, scusate, perché mostrare solo gli esempi negativi, come se tutta l’accoglienza dei richiedenti asilo fosse così? Magari si potrebbero mostrare anche 2-3 minutini di esempi positivi, dove si veda come dovrebbero essere spesi i 30 euro al giorno stanziati dal governo per ogni rifugiato. Invece, se vogliamo leggere buone notizie sull’accoglienza le possiamo cercare solo su Redattore Sociale.
E poi, perché usare il titolo “Il business dei rifugiati”, presupponendo una connotazione negativa?
Non è bello per chi cerca di fare questo lavoro con coscienza. Per gli operatori ed educatori che ogni mattina, mezzogiorno o sera entrano in turno e affrontano i tanti problemi di una comunità di accoglienza dove convivono persone, per lo più traumatizzate, di tante nazionalità. Per gli amministrativi che cercano di far quadrare i conti con le fatture e le buste paga. Per chi si occupa dei pasti facendo gli equilibrismi per accontentare a rotazione gusti tanto diversi. Per i mediatori linguistici che aiutano i richiedenti asilo a compilare le domande. Per i medici dell’ASL che hanno la fila fuori di giovani che, passata l’adrenalina del viaggio e del salvataggio, sentono improvvisamente arrivare nei loro corpi stanchi tutti i mali del mondo.
Etichettare tutto questo come “business dei rifugiati” è come dire “business dei disabili”, “business dei malati”, “business dei tossicodipendenti”. Questi sono problemi a cui è necessario dare risposte, e attualmente, accanto al volontariato e dell’ente pubblico, si è ormai configurato uno specifico settore professionale.
C’è chi fa il lavoro con onestà e competenza, chi si improvvisa e pasticcia, e chi delinque.
Però per favore basta generalizzare.
Sandra Federici
Il viaggio è un tema che da sempre affascina gli artisti: il viaggio come metafora, come iniziazione, come scoperta, come fuga. Giovanni Cobianchi ha deciso di soffermarsi su quest’ultimo aspetto, quello che informa le traversate intraprese dai migranti che si imbarcano per raggiungere le nostre coste e ricominciare daccapo.
Prima di darsi alla fotografia, Cobianchi lavorava con un’associazione che gestiva l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. La curiosità di conoscere più a fondo le realtà da cui provenivano questi ragazzi lo ha spinto a compiere il loro stesso viaggio, ma al contrario: partendo da Lampedusa per arrivare in Tunisia, Niger, Costa d’Avorio, Mali, Libia fino alle case di due di loro. E con sé ha portato la macchina fotografica per potere testimoniare la sua esperienza e condividerla con il pubblico. Continua a leggere
Come funziona il sistema di accoglienza italiano? Molte volte se ne sottolinea l’inadeguatezza, si dice che l’Italia è impreparata ad accogliere numeri sempre crescenti di migranti e che il circuito dell’emergenza è troppo spesso occasione di malaffare e di profitti illeciti. Alcuni lamentano che i cosiddetti centri di accoglienza sono per lo più siti in aree demaniali dismesse o edifici privati lontani dalle zone abitate, grandi agglomerati che assumono sempre più i connotati di ghetto. Altri sottolineano la disparità nella distribuzione del carico dell’accoglienza tra regione e regione e richiedono una maggiore equità e un maggiore coinvolgimento da parte di chi fa meno. Il sistema degli HUB regionali, messo in campo dall’Emilia Romagna già a metà 2014, è un modo per distribuire i rifugiati in maniera razionale nelle provincie di una stessa regione. Continua a leggere
Mio padre era un marabout, ossia un guaritore: cercava di guarire i malati, le persone che soffrivano. Non riceveva soldi da questa attività. Nel mio villaggio c’erano anche i somà (degli stregoni animisti), persone che lanciavano delle maledizioni sulle altre persone, per farle star male, ovvero facevano il contrario di quello che faceva mio padre. I somà hanno iniziato a minacciarci perché volevano che mio padre smettesse di fare il marabout; lui non aveva nessuna intenzione di cedere alle loro minacce, ma nel 1999 si è ammalato gravemente e poi è morto. Continua a leggere
Arrivo al Centro Mattei per iniziare il mio turno, scendo dalla macchina, apro il baule e inizio a scaricare le dispense che ho preparato per il corso di italiano quando un gruppo di ragazzi già svegli mi vede e mi viene in aiuto. Appena si rendono conto che ho portato dei libri ognuno ne vuole una copia e, anzi, ne prendono più d’una per darne anche ai loro amici. Quasi rischiano di litigare per paura che le dispense finiscano e che non tutti riescano ad averne una. Io sono sbigottita, non mi aspettavo una reazione simile. Non so se essere felice o se intervenire per farli calmare. Sembra che abbia portato dei lingotti d’oro. E invece si tratta di una dispensa fatta in casa, una ventina di fogli rilegati alla bell’e meglio. Continua a leggere
Sta per chiudersi il 2014 ed è tempo di bilanci. La Stampa ha realizzato un set di infografiche che schematizzano e chiariscono informazioni e dati numerici, tratti da varie fonti, sui viaggi dei migranti nel Mediterraneo. E’ così possibile confrontare in un colpo d’occhio budget e flotta dell’operazione Mare Nostrum e di Triton.
Buon anno e buona lettura!