Lo scorso martedì c’è stata l’ennesima “invasione” di migranti a Bologna. Sono arrivati in 20 nel giardino “Pioppeto Mattei” di via Enrico Mattei e non hanno lasciato nulla dietro di loro. Erano nigeriani, bengalesi, ivoriani, senegalesi, gambiani, maliani, ghanesi, burkinabé, tutti uomini e donne. Sembra una notizia come tante altre, ma in realtà ha un altro sapore, quello di un’azione di comunità finalizzata all’integrazione.
Infatti, dopo le segnalazioni sullo stato del parco (pieno di rifiuti abbandonati e scarsa cura del posto), gli ospiti richiedenti asilo dell’hub regionale situato in via Mattei, grazie anche al coinvolgimento degli operatori, hanno deciso di organizzare “une opération coup de balai” o operazione “colpo di scopa”, il cui nome evoca una matrice esotica. Quest’ultima è un’operazione che esiste nella maggior parte dei paesi africani e consiste nell’auto-organizzazione degli abitanti di singoli quartieri – consapevoli della mancanza di alcuni servizi tra cui quello di pulizie degli spazi comuni e contemporaneamente dell’importanza della cura per la salute pubblica – per togliere rifiuti e spazzatura.
Nel pomeriggio il gruppo di richiedenti asilo insieme ad alcuni abitanti del quartiere sono arrivati nel parchetto e hanno ripulito l’area con grande soddisfazione delle signore bolognesi che frequentano questo spazio. Dunque, questo “lavoro di gruppo” ha apportato non solo benefici al luogo in questione, ma anche e soprattutto soddisfazione per chi vi ha lavorato e per chi vi passeggerà.
Cheikh Gueye