La scuola dell’Aikido Kobayashi di Bologna realizzerà a Villa Angeli, la struttura di Pontecchio Marconi che attualmente ospita una sessantina di richiedenti asilo dell’emergenza Mare Nostrum, un ciclo di lezioni di Aikido a partire da Domenica 1° giugno. Le lezioni, tenute da Ballarin Paolo sensei nidan, sono state pensate per offrire ai ragazzi ospiti un’occasione per acquisire, attraverso l’esperienza di una pratica corporea, la capacità di gestire le relazioni e i conflitti ad esse legati al di fuori della alternativa tra sopraffazione e sottomissione.
L’Aikido (letteralmente “Via di armonizzazione energetica”) è un’arte marziale giapponese, le cui origini risalgono alle più antiche discipline corporee cinesi e coreane. Si configura fin dalle sue origini come un’arte marziale “non violenta”, grazie all’idea di non opposizione nei confronti dell’attacco e di vittoria senza vinti. Attraverso l’esecuzione di movimenti assolutamente fisiologici, rappresenta un mezzo che consente di migliorare il benessere psicofisico, facilitando lo sviluppo di un orientamento spazio-temporale, che favorisce in senso generale un processo di integrazione mente-corpo e quindi di rafforzamento della fiducia in se stessi e del proprio senso di identità. Agire, piuttosto che reagire, rappresenta in questo senso una delle acquisizioni derivanti dalla pratica dell’Aikido.
Per tutte queste ragioni, la scuola dell’Aikido Kobayashi di Bologna, rappresentata in Italia dall’Accademia di Aikido e Cultura Tradizionale Giapponese, da sempre propone i propri corsi anche in situazioni di disagio e di emarginazione, consapevole che in tali condizioni, a maggior ragione, diventa centrale il tema della definizione della propria identità (che è sempre innanzitutto identità corporea) e della gestione delle relazioni.
Ballarin Paolo sensei nidan è Direttore Tecnico Locale dell’Accademia di Aikido di Bologna, affiliata all’Accademia di Aikido e Cultura Tradizionale Giapponese. È psicologo e psicoterapeuta specializzato in tecniche a mediazione corporea. Collabora con la cooperativa Lai-momo in progetti di integrazione interculturale.