Immaginatevi un parco alberato assolato che circonda una villa a due piani nella provincia di Bologna, pieno di alberi secolari sempreverdi che danno ombra e riparo ai giovani ospiti durante pomeriggi lunghi di un luglio che sembra un poco marzo. Sono rifugiati e richiedenti asilo provenienti da varie regioni dell’Africa sub-sahariana e dal Pakistan, arrivati fino a qui da situazioni e luoghi tanto diversi, accolti in una piccola città dell’Emilia e con tanta voglia di riprendere le fila delle loro vite.
Quando arrivo alla villa, Cico, il percussionista dell’Associazione Yemacure di Bologna, sta già disponendo in cerchio una ventina di percussioni, tra djembè e tamburi. Ogni postazione ha una sua sedia, recuperata qua e là nel parco e dentro le stanze della villa, pronta ad accogliere suonatori appassionati, esperti e non. “Marta, sei tu?”, mi domanda un uomo di una cinquantina di anni ancora con la tuta da lavoro che mi coglie di sorpresa da dietro le spalle. “Sono io! E tu chi sei?”. Lui è Alberto ed è appena uscito da lavoro per venire qui a Villa Angeli a partecipare al laboratorio di percussioni con i ragazzi rifugiati e richiedenti asilo. Arrivano poi anche Donato, Salvatore, Emanuela, Matteo, Simone, Mauro, Antonella col figlio Marco di nove anni e Simona.
Il cerchio di tamburi è ancora semi vuoto di partecipanti, ma Cico comincia a suonare e, come per magia, iniziano ad avvicinarsi tanti ragazzi della villa, con sguardi che sembrano comunicare a volte timidezza, altre volte, pura curiosità. Si avvicinano al cerchio di tamburi con lentezza, quasi per paura di venire risucchiati da un vortice invisibile. “Do you wanna play?”, faccio io, tentando in ogni modo di incoraggiare gli interessati a sedersi e provare. Risposta tipica: “No, I can’t play. I wanna see”. Lascio fare e continuo a fare un poco di foto, accompagnata dal ritmo dei primi tamburi che suonano. Pian pianino la musica comincia a cambiare l’aria e l’atmosfera del parco, tramutando il clima a tratti diffidente, in un momento di relax, gioia e divertimento. Tanto che alla fine, i venti tamburi non bastano più. Tutti vogliono provare, tutti vogliono scaricare i loro pesi e i loro pensieri battendo con le mani su quei tamburi. Ora la timidezza non c’è più. Nel parco si vedono solo sorrisi, risate e tanta musica.
Il laboratorio di percussioni a Villa Angeli – Sasso Marconi, si è tenuto l’8 e il 15 luglio. È stato realizzato dal maestro Cico, in collaborazione con Lai-momo soc. coop., Abantu coop. soc. e l’Associazione Africa e Mediterraneo. Ringraziamo in maniera infinita la disponibilità, l’entusiasmo, la cura e la gentilezza del maestro Cico, tutti i partecipanti venuti da Bologna e altrove e i ragazzi di Villa Angeli, con la speranza di poter continuare questo magico cerchio sonoro nei prossimi mesi!